SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA PIOPPA

Presso la frazione di Ospitale di Bondeno, posta alla destra del fiume Panaro, è situato il Santuario della Madonna della Pioppa, luogo di pellegrinaggio, preceduto dalla suggestiva prospettiva degli alti pioppi . Nel luogo si venera un’immagine di Maria col Bambino in braccio, sul tipo della preziosa statua della Santa Casa di Loreto, dipinta sopra tavoletta di noce .

Si narra che in quel luogo fu trovata un’immagine della Vergine, appesa al fusto di un pioppo, che attualmente è segnalato da una mattonella rossa posta nella cripta dell’altare maggiore del Santuario. L’Immagine della Madonna parlò ad una bambina sordomuta, che abitava in una casa a sinistra della strada che porta sul ponte Napoleonico, e la guarì dal suo male. La Vergine, in abito di nobile matrona, comparve presso “la pioppa” alla fanciulla e così le parlò: “Dirai a tuo padre che venga a farmi ombra e riparo perché al sole mi scotto e alla pioggia mi consumo”. La fanciulla, aggraziata istantaneamente dell’udito e della favella, corse e riferì al padre quanto aveva visto e ascoltato. Non si seppe mai per mano di chi l’immagine fosse posta e in quale tempo non si poté mai accertare.

L’albero fortunato stava sopra la riva sinistra del fosso, rasente lo stradello consortile della possessione detta “Fenil d’Canna“. Tale stradello mette sulla via pubblica della frazione di Settepolesini verso levante e all’argine del Panaro a ponente. Agli inizi del 1600, quando Ospitale fu eretto Parrocchia, lo storico delle Chiese Parrocchiali Antonio Guarini, parlando dell’Ospitale, riferisce: “Avvi in essa Parrocchia un’Imagine di Maria che di continuo opera quivi infinite grazie”.

In quel luogo, a cavallo del fosso nel posto preciso della pioppa, in capo al largo e rettilineo tratto di strada comunale chiamato lo stradone della pioppa, a ricordo del miracolo avvenuto, sorse nel 1680 un primitivo Capitello,capace appena di sei persone e senza altare , dove fu ricoverata l’Immagine benedetta patita e curvata dal sole e dalle piogge.

Solo nel 1699 il Capitello fu visitato dall’E.mo Cardinale Arcivescovo di Ferrara Fabrizio Paolucci, che lo approvò, consacrandolo ufficialmente. Dal 1847 al 1869 fu innalzato l’attuale edificio , ad imitazione dello stile romanico, per accogliere i pellegrini, sempre più numerosi.

La struttura è caratterizzata dal fronte tripartito con raccordi arcuati e frontespizio timpanato marcato dalle aggettanti cornici. Il Santuario fu portato a termine nel 1869. Il campanile è stato aggiunto nel 1921. L’interno è suddiviso in tre navate con due cappelle laterali. L’altare maggiore ospita un dipinto su tavolo del XVII secolo raffigurante la miracolosa immagine della Vergine, denominata Madonna della Pioppa. Sugli altari delle cappelle laterali sono collocate tele raffiguranti immagini di Santi, entro apposite nicchie sono collocate statue in gesso del Re David e di S. Giovanni Evangelista.

Nel corso del XIX secolo, nell’ambito ferrarese, si sviluppò una crescente devozione mariana, che vide emergere la figura carismatica del gesuita Alfonso Muzzarelli, propagatore del “mese mariano”. Di conseguenza a ciò, crebbe anche il culto della Madonna della Pioppa di Bondeno e la presenza dei fedeli in visita al Santuario.

Oggi all’interno del Santuario sono custoditi numerosi ex‐voto, offerti soprattutto durante la Prima Guerra Mondiale, a ricordo delle tante grazie concesse. La devozione dei fedeli a Maria quale salute degli infermi, dinanzi a quella immagine inaugurata da tale prodigio, ottenne infatti , nei secoli successivi, altre grazie di guarigioni e aiuti straordinari. Nell’anno 1990 il Pontefice Giovanni Paolo II nella domenica dell’Angelus si recò in visita pastorale all’Arcidiocesi Ferrara‐ Comacchio e celebrò un discorso nel quale ricordò il miracolo della Madonna della Pioppa di Bondeno, definendolo “Vera testimonianza di amore verso la Madre di Dio, che ha segnato in profondità la storia e le tradizioni della zona”. Ancora oggi i fedeli, provenienti da Bondeno e dai paesi limitrofi delle Province di Ferrara, Bologna, Mantova, Rovigo, si danno spesso appuntamento al Santuario per un momento di preghiera e recitano davanti all’immagine della Madonna della Pioppa una serie di orazioni che sono state tramandate nel corso dei secoli e che rivelano l’intensità del culto della Vergine.La Madonna della Pioppa è patrona degli aviatori.

STATO DI DANNO DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI

Facendo riferimento al DPCM 09/02/2011 “Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni DM 14/01/2008”, durante gli eventi sismici di maggio 2012 nell’aggregato oggetto di questa relazione si sono innescati diversi meccanismi di danno In alcuni casi, anche a fronte dell’attivazione di tali meccanismi, la risposta dell’edificio è stata positiva; in altri, in assenza di adeguati presidi, si sono registrati danni evidenti. Nel seguito si descrivono i principali meccanismi innescati e i danni evidenziati, dapprima per Chiesa e Torre Campanaria e successivamente per gli altri fabbricati (Canonica, Sagrestia e Magazzini).

Ribaltamento di facciata: Il danno più comune nelle chiese colpite da eventi sismici di questo tipo è quello riguardante l’innesco del meccanismo di ribaltamento della facciata; anche in questo caso, la facciata si è distaccata dal resto del corpo di fabbrica: all’esterno, sulla sommità del fianco destro e sulla sommità del fianco sinistro, si notano una vistose lesioni verticali nei pressi del timpano, da una vista esterna in quota si identifica dalle lesioni in sommità all’interno, in corrispondenza del perimetro di attacco tra la volta in arellato della navata centrale e la parete di controfacciata, si notano evidenti fessurazioni.La risposta insufficiente all’attivarsi di questo meccanismo é legata ad alcune vulnerabilità evidenziate a cominciare dalla non ottima qualità degli ammorsamenti tra la facciata e le pareti longitudinalie l’assenza di catene longitudinali e di sufficienti elementi di contrasto infatti, la facciata è ammorsata alle pareti longitudinali tramite le pareti esterne e le pareti di separazione tra la navata centrale e le due navate laterali, caratterizzate da molti vuoti e ampie arcate.

Risposta longitudinale del colonnato: La risposta longitudinale del colonnatoin questo caso è stata imperfetta: se ne trova testimonianza nelle lesioni alle chiavi e alle reni degli archi posti in nel presbiterio; e nelle lesioni a taglio che interessano le volte delle navate laterali. Tra i fattori di vulnerabilità, l’assenza di catene longitudinali e di contrafforti in facciata.

Volte delle navate laterali: Ai due lati della navata centrale sono presenti le due navate laterali a pianta quadrata coperte da volte in pietra in foglio. Su tutte le volte laterali, sottili e quindi di per sé particolarmente vulnerabili, si riscontra un consistente quadro fessurativo. Oltre al limitato spessore delle volte, un altro fattore di vulnerabilità è l’assenza di catene in posizione efficace.Il danno alle volte può essere connesso con le sollecitazioni indotte dal distacco della facciata.

Volte della navata centrale: La navata centrale è coperta da volte a crociera in arellato, che presentano segni di distacco dalle pareti murarie cui è connessa: sulla parete di controfacciata è visibile una fessurazione che percorre tutto il perimetro di attacco della volta, stessa cosa a ridosso dell’arco trionfale. Tra i fattori di vulnerabilità che hanno influenzato la risposta imperfetta dell’edificio ai meccanismi di danno attivati dal sisma c’è sicuramente l’assenza di catene e la grande luce della campata.

Archi trionfali: L’arco trionfale che separa la navata centrale dal presbiterio ha subito alcuni danni molto evidenti in chiave. Tra i fattori di vulnerabilità: l’assenza di una catena in posizione efficace e il grande peso della copertura (l’arco infatti ha il compito di sostenere la copertura della zona absidale).

Ribaltamento cappella laterale sinistra: Il meccanismo é particolarmente evidente dalle lesioni a tutta altezza tra l’intersezione delle murature, dall’acqua che penetra dall’intersezione della superficie voltata.

Torre campanaria: La cella della torre campanaria appare per costituzione molto vulnerabile: su ognuno dei quattro lati presenta una monofora ad arco. Il sisma ha prodotto lesioni lesioni subverticali tra le monofore della parete con aperture.

Copertura: Dall’alto é possibile evidenziare flessione anormale di travi lignee, scorrimento dei coppi di copertura e da una finestra laterale è stato possibile vedere il sottotetto, ammalorato.

IMMAGINI D’ARCHIVIO

SITUAZIONE POST-SISMA 2012

RIAPERTURA CHIESA 7 Settembre 2019